La mia rabbia raccontata con amore perché esce dal profondo del mio cuore.
La
mia rabbia raccontata con dolcezza, ma graffiante deve esser la carezza.
La
mia rabbia raccontata in poesia, che di essa poi ne fa l’eutanasia.
La
mia rabbia che silente ha tanto atteso che con gli anni si alleviasse un po’
il suo peso.
La
mia rabbia esplode oggi prepotente, incurante del pensiero della gente.
Questa
rabbia è per le ingiurie della vita, così forti da volerla far finita;
Per
la terra asfissiata che oggi muore perché dovunque sta crescendo il suo calore;
Per
le guerre che non vogliono finire, mentre di fame si continua a morire;
Per
chi lascia la sua vita sulla strada, noi impotenti ad impedire che ciò accada;
Per
quell’
odio che dilaga tra la gente, per chi
la lite sfoggia eloquente;
Per
la morte che accompagna una partita, per un gioco non si può giocar la vita;
Per
la lingua che io parlo che oggi muore e nessuno leva un grido di dolore.
Per
queste righe che io scrivo inutilmente, tanto non cambierà niente..
Se
la terra fosse limpida e pulita,
con la speranza che più sana sia la vita;
Se
la guerra fosse un gioco per bambini, con la fionda a ribaltare i soldatini;
Se
la strada fosse come un autoscontro dove sbatti solo per divertimento;
Se
alle liti, incomprensioni e dissapori potessimo sostituire amicizia e veri
valori;
Se
allo stadio mandassimo i bambini e incollati alla Tv lasciassimo i cretini;
Se
la lingua che io parlo fosse amata da coloro che con me l’ hanno imparata;
Se
ogni mia piccola parola giunge al
cuore di chi ha rabbia e lo consola,
queste
righe non sono scritte inutilmente, la mia rabbia non è servita a niente.