Il ponte - Most

 

Passando lentamente su di te osservo la bellezza dell’orrido profondo;

sei alto, sei forte, sei vetusto, da secoli tu segni la fine del mio mondo.

Scorrono ai tuoi piedi le acque rumorose, per le piogge di ieri abbondanti e tenebrose.

Ogni cosa con sé trascina la corrente,  

ruba pure i miei pensieri quel frastuono che confonde la mia mente.  

Mi appoggio saldamente su di te, guida sicura,

lo sguardo mio disperdo in quelle acque ed alle spalle lascio la paura.

Piano, piano, inizio a navigare, mentre il fiume ruba le mie terre portandole lontano fino al mare.

Tu invece verso i monti mi conduci, alle mie sorgenti, 

da sempre in queste terre mi hai diviso dalle altre genti.

Eppure su di te orde di barbari hanno transitato,  

nascosti in mezzo ai boschi, li abbiamo scorti trattenendo il fiato.

Tutti verso il piano mandavi gli invasori lasciandoci sui monti impotenti spettatori.

Forse per questo ancora conserviamo le antiche virtù, ma dimmi, tu che sai,

il nuovo barbaro arriverà da laggiù?

 

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