L a   m i a   l i n g u a

 

Certamente quando sono nato

 nella mia lingua

 il primo vagito ho pronunciato.

Non poteva essere diversamente

perché persino nel ventre

udivo le parole della mia gente.

Poi ho imparato a chiamate la mamma,

il babbo, la nonna ed i fratelli,

anche i gattini che avevo vicino,

...naturalmente parenti anche quelli!

Imparai anche latte, polenta e formaggio,

ma ero piccino, 

...solo un piccolo assaggio!

Alla sera pregavo Gesù e la Madonna, 

...  per questo per me c'era  la  nonna!

Poi imparai  cane, gallo e vitello,

...naturalmente ero più grandicello!

Ma quando all’asilo mi fecero andare

ben presto ogni cosa dovetti scordare.

Han  nuovi nomi animali e parenti,

ma il babbo e la mamma li ho tenuti tra i denti.

Poi alla scuola, e mai contenti,

eran  più duri gli insegnamenti.

Lo sloveno del tutto dovevo lasciare

se l’italiano volevo bene imparare.

Con queste parole la mia maestra,

mia mamma ogni giorno teneva desta,

ma non bastava, così alla fine

a ripetere l’anno ero più incline,

anche se uova, burro e formaggio

portava la mamma a scuola in omaggio.

A dottrina, lo so, ero stufo di andare,

ma lì il mio parroco potevo capire

quando diceva le mie preghiere

come io da piccolo tutte le sere.

Poi piano, piano,  forse senza dolore,

mi circondavo di un mondo che muore.

Per consolarmi, ch’ero bambino,

m' han  fatto credere che  era meglio il latino;

mi hanno insegnato la storia di Roma,

della sua potenza che il mondo doma.

Forse per strada hanno scordato

 di dirmi che anch’io sarei stato domato,

e come me il mio domatore

anch’egli  domato pur di  campare.

Quando più avanti, seppur convertito

 e da ogni mia colpa purificato,

attraverso quel ponte e lascio il mio mondo,

in pianura lo scontro si fa più profondo.

Non è la maestra, né il professore,

ma sono i compagni che mi fan vergognare

da queste mie valli di esser venuto,

a queste mie valli io devo tornare.

Così ti fai forte tenendo nel cuore

la rabbia, gli insulti, domando il rancore,

convinto che in fondo potrai arrivare

 lasciando quegli altri di dietro a guardare.

Poi quando sei giunto, sei forte e sicuro,

ti riprendi il tuo mondo, ora è tuo per davvero!

 

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