Le Olimpiadi delle Valli del Natisone.
Quando non esistevano forme di attività sportive organizzate come sono quelle attuali nelle valli, es: società calcistiche, ciclistiche, palestre ecc. ci si arrangiava ad inventare qualcosa. Il desiderio di sfida e supremazia, sia a livello singolo che di paese, era molto sentito. Nascevano così le sfide più impensate e bizzarre, sia per emergere nel gruppo di maschi che per attirare le grazie di qualche bella fanciulla. A volte si univa l' utile al dilettevole, come quando la sfida consisteva nella maggiore quantità di erba tagliata, o nel tempo minore impiegato per scaricare un carro di fieno. Un' altra sfida consisteva nella capacità di sollevare o trasportare sulle spalle una "breme" di fieno (la "breme" è un fascio di fieno molto voluminoso legato con una corda). D' estate, ci si divertiva facendo a gara a chi rimaneva più a lungo sotto acqua. Sebbene fossero tutti giovani e robusti, non c' era alcun controllo medico, così in una gara di trasporto della "breme" un giovane è crollato esanime per il gran sforzo sostenuto. Da quel giorno in quella famiglia il fieno si porṭ nella "sbrincia" la quale non veniva portata sulla testa come si fa normalmente, ma sulla carriola. A volte la fide erano a livello di paese con i classici sport di gruppo, in particolare calcio e corsa. Qui vediamo in una foto degli anni 30 la squadra del paese di Merso di Sotto che deve salire a Castelmonte per poi arrivare al traguardo a Cividale
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Di questi atleti, ora nessuno è più in vita.
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