Benedant - Beledant - Balovant - Vedenci
Questi sono alcuni dei nomi che fanno riferimento ad una stessa figura mitologica delle Valli del Natisone. Essa rappresenta degli esseri soprannaturali che comparivano in determinati periodi dell'anno ed incutevano timore alla gente. Il nome è sempre usato al plurale in quanto i Benedant si trovano sempre in gruppo, anche se sono numerose le testimonianze di persone che gli hanno incontrati singolarmente. Principalmente i Benedant si riunivano nelle notti delle Quattro Tempora, ma venivano avvistati anche nelle Notti Sante. Questi avvistamenti erano frequenti nei pressi dei crocevia, dove questi esseri, all'imbrunire, accendevano dei fuochi e correvano attorno ad essi imbracciando le "fagle" (torce). Questa specie di danza sfrenata durava fino all'alba quando al rintocco della "jutarnica" (la campana del mattino) si dileguavano. Di loro si diceva che scorticavano le persone per poi divorarle, però molti, pur avendoli incontrati ne erano usciti indenni.
Testimonianza di una anziana signora di San Leonardo: avevo 10 anni quando un compaesano, allora ventenne, si incamminò per una strada di campagna che conduceva a Scrutto. Il percorso che separava i due paesi era di circa un chilometro. Appena fuori del paese di San Leonardo il giovane notò, sulla montagna che aveva di fronte, dei Benedant che scendevano dalla mulattiera che dalla frazione di Clastra conduceva a quella di Scrutto, a circa due chilometri di distanza. Capì che quelle persone erano dei Benedant e ritornò veloce al suo paese. Raggiunte le prime case, si rifugiò precipitosamente in esse, raccontando spaventato che, nonostante avesse appena lasciato il paese, uno dei Benedant che si trovavano molto distanti l'aveva raggiunto senza però riuscire a fargli del male. Da quella volta il giovane non lasciò più il paese se non in compagnia di altre persone. Il fatto è vero e la dice lunga su come certe credenze erano radicate in queste valli.