Scritte incomprensibili!

 

Questa è una delle diverse scritte scolpite sulle rocce antisanti il castello. Il significato della scritta appare incomprensibile  in quanto la lingua non è italiana o latina  e, apparentemente per noi, sembrerebbe una lingua incomprensibile. Si tratta infatti di caratteri cirillici  e l'iscrizione riporta il testo di una poesia.

A quale epoca risale questa scritta e chi ne è l'autore? Le ipotesi  possibili sono diverse.

In queste valli nel corso dell'ultima guerra mondiale transitarono numerosi soldati cosacchi; gli autori potrebbero essere loro.

Se andiamo più a ritroso con la storia potremmo pensare alle truppe francesi che qui transitarono tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 e a qualche soldato che dopo la campagna di Russia  dovette passare al servizio dell'esercito napoleonico.

Niente di tutto questo! Queste scritte  in un certo senso sono collegate alla storia delle Valli del Natisone. Nei secoli passati era consuetudine per gli abitanti di queste valli,  intrattenere un piccolo  commercio con i paesi dell'est dell'Europa. Questo commercio, che nel nostro dialetto sloveno viene definito con il termine "Guziranje",  consisteva nella vendita di piccoli oggetto d'arte, in particolare a carattere religioso. Una delle mete di questi commerci era l'Ungheria, ma ci si spingeva molto oltre. Si partiva dopo la fienagione e si rientrava a Natale. Pure la costruzione della ferrovia "Transiberiana" richiamò a suo tempo braccia da queste valli nelle quali regnava la miseria. Così, più realisticamente, il mistero sembra sia stato chiarito; le scritte infatti sono opera di Paolo Sittaro e Leonida Sittaro, due cugini residenti a Vernasso, in comune di San Pietro al Natisone, discendenti di un emigrante. Il periodo risale tra la prima e la seconda guerra mondiale.

La traduzione di queste scritte recita così:

Chi è coraggioso combatte per la vittoria, con noi canta allegro una canzone; chi è allegro sempre ride; chi vuole ottiene; chi cerca sempre trova.

 

Qui sotto e a fianco possiamo vedere alcune delle altre scritte.

 

foto simaz.d

 

 

 

 

Come si presenta il castello oggi (2015).

Bisogna dire che le mura hanno resistito molto bene al forte terremoto del 1976. La copertura è mancante e certamente questo da più di un secolo, per cui le mura sono soggette alle intemperie. All'interno è presente una fitta boscaglia con alberi anche di buone dimensioni. Questi crescono pure nei muri, in posizione elevata.

 

Si può accedere al castello sia partendo dal ponte sottostante dell'Alberone, sia scendendo dalla strada che da Purgessimo conduce alla cima del Monte Karkos.

<< ritorna <<